
TESTO E FOTO DI CESARE ZUCCA –
Devo confessare che ho scoperto la cucina di Domenico Candela molti mesi fa. Era una bellissima serata di fine maggio, sulla terrazza del ristorante George, un’ incantevole finestra che si apre sul Golfo di Napoli e sul magico Vesuvio.
L’incanto è continuato a tavola. Dai primi bocconi mente e palato hanno preso il volo…e ho sentenziato: “Tutto questo merita una stella Michelin, quasi quasi aspetto a scrivere il mio pezzo…”
Beh, avevo ragione: in Novembre la stella è arrivata, coronando il talento e l’impegno di Domenico, della sua cucina e di tutto il suo meraviglioso staff, dove lo Chef sfoggia tecnica, sperimentazione e sapiente fusione di sapori, con grande rispetto alla tradizione e amore per la sua terra, come il suo ‘omaggio a Napoli’ con crema di cipolla bruciata, yogurt greco e crema di menta, dalle candele ‘alla genovese‘ di coniglio ischitano, al San Pietro marinato con alghe combu, carote di Polignano e limone di Sorrento, al piatto ‘iberico’: baccalà delle isole Far Oer,
cotto dolcemente in olio al limone, risone Di Nola, chorizo e piquillos, zabaione di pesce allo zafferano, alle verdure di contorno che provengono da Sarno, alle zucchine alla scapece, una tipica marinatura con spezie, erbe, aglio e scalogno, ai pastifici Dei Campi e Gerardo di Nola, allo spaghettone di Gragnano, in perfetto connubio con i pomodorini campani.

Parlami del George
George è un progetto nato circa un anno fa. Arrivavo da quattro anni in Francia e tante convivenze con maestri italiani. Qui trovi un po’ un riassunto delle mie esperienze di vita e di ristorazione, ricerca e contaminazione con gli Chef che ho affiancat, da Antonio Guida del Pellicano, a Stefano Mazzoni del Quisisana, a altri teriitori, come le Langhe, senza tuttavia dimenticare le mie origini campane.
Quanto tempo prima studi il menu?
Circa due mesi, tenendo conto della stagionalità e del contesto internazionale della clientela, visto che siamo al Parker’s un hotel cinque stelle lusso, quindi clientela internazionale e piuttosto esigente, attenta alla gastronomia campana ma anche aperta a nuovi percorsi.

E’ un menu che presenta primi tradizionali, come lo spaghetto al pomodoro, la famosa genovese, coniglio, baccalà, ma che ama viaggiare in altre regioni come la bagacauda o il tipico bagnetto verde piemontese.
Parliamo di viaggi?
Mi piace viaggiare sia per ricerche gastronomiche sia per piacere personale. Sono stato in Chile, in Perù. L’ultimo viaggio è stato in Giappone, a Tokyo, Yokohama e Kyoto, che mi ha colpito molto e dove mi piacerebbe fare uno stage di pura cucina giapponese, vorrei conoscerne meglio la tradizione. gli apparati, le tecniche.
Quando hai del tempo libero dove vai per il weekend
Sono libero solo la domenica, mi piace passarla in casa , in familia, rilassarmi, staccare la mente e perchè no ?… cucinare qualche piatto semplice che mi ricollega alla tradizione campana.
Cosa sognavi di fare da grande?
Di certo non lo chef (ride)… piuttosto sognavo di fare il calciatore, ero bravino…

Il primo ricordo in cucina?
Forse è banale, ma mi è rimasto nel naso il profumo del pane che nonna faceva nel forno in cortile .Ah, poi l’ insostituibile parmigiana di melanzane di mia mamma. La migliore del mondo!
Veniamo alla tua meravigliosa ricetta… qual è il segreto?
L’equilibrio è il segreto del gusto di questo particolare piatto, bilanciato nella grassezza del pesce fresco, reso anche amaro dalla cottura alla brace, con la dolcezza della zucchina, un prodotto speciale preso dalla tradizione ortolana napoletana.
A queste punte sensoriali si aggiunge la sensazione di freschezza frutto dello iodio e la sapidità dell’ostrica raccolta nei ravioli di daikon che impreziosiscono e completano la ricetta, l’aglio nero con i suoi sentori di liquirizia e le proprietà antiossidanti regala un quid di benessere e una nota aspra e dolce all’assaggio.
ROMBO CHIODATO COTTO ALLA BRACE CON PUREA DI ZUCCHINI AFFUMICATA, RAVIOLI VEGETALI DI DAYCON CON OSTRICHE E AGLIO NERO DI VOGHERA

Per 4 persone
Preparazione del rombo:
Iniziate ad eviscerare e lavare bene il rombo. Quando il pesce e ben pulito iniziare a sfilettare i 4 filetti del dorso e dalla pancia ben precisi.
Per la purea di zucchine
200g di zucchine vari colori
4g sale
1g pepe
2g aceto di Lampone
Per il raviolo di Daycon
300g Ostriche Fines de Claire Marennes
100g di Zucchine
5g erba cipollina
100g Daycon
4 g aglio nero di Voghera
Olio di semi di zucca
Per la salsa
250g Fumetto Pesce
100g Mata Rose’ Villa Matilde
100g Latte
10g Burro 1 limone
Per il rombo
560g Rombo
5g olio Evo
10g erbe aromatiche
40 g di burro demi sel
Preparazione della purea di zucchine
Tagliare le zucchine in 3 parti ognuno grigliarli per darle un saporeaffumicato e amarostico. In seconda fase mettere le zucchine a cuocere avvolte in carta stagnola con olio e sale e pepe a 200 gradi al forno per circa 30 minuti.Quando tutto e ben cotto frullare a caldo nel bimby aggiustando di olio e sale ed aceto di lampone.
Preparazione del raviolo
Pelare il Daycon con l’aiuto di una mandolina giapponese ottenere dei dischi di 4 cm per poi farcirli con con il ripieno ottenuto dalle varie brunoise di ostrica, zucchine, aglio nero ed erba cipollina
Preparazione della salsa
Mettere a ridurre il fumetto con il Mata Rosè e in secondo momento aggiungere il latte e il burro ed emulsionare il tutto aggiustando di acidità con qualche goccia di succo di limone fresco.
Finitura
Cuocere il filetto del rombo in un primo momento in padella con il burro demi sel, per poi finire la cottura alla griglia. Quando il pesce è cotto alla goccia posizionare nel piatto i 3 ravioli di daycon e le 3 quenelle di purea di zucchine affumicata. Guarnire con foglie di oxalis e un filo di olio di semi di zucca.
Buon Appetito!
INFO
George Restaurant
Grand Hotel Parker’s
Corso Vittorio Emanuele, 135.
Napoli. Tel. +39 081 761 2474
CESARE ZUCCA
Travel, food & lifestyle.
Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo. Viaggia su e giù per l’America e si concede evasioni in Italia e in Europa.
Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative.
Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta il tutto qui, in stile ‘turista non turista’.







La musica? Beh, credeteci o no, è proprio lo Chef che, nei momenti liberi, diventa DJ e suona musica rock, rigorosamente in vinile… Uno che ama il contatto con il cliente, esce spesso dalla cucina, intratteresi con il cliente, sentirne i gusti e definire insieme le ordinazioni.

IINFO
Situato proprio di fronte all’antica torre dell’orologio del Municipio, da cui deriva il suo nome e che l’hotel 



The refined and elegant space was set up with the aim of giving maximum visibility to Bottega Gold, the Prosecco Doc with its unmistakable bottle with golden livery, which has become in the world the incomparable standard-bearer and the reference point of the Treviso winery. The lounge bar card features, along with a selection of Bottega wines, also the Lemon Spritz cocktail that combines Prosecco and Limoncino, in the sign of Made in Italy and the contamination between Veneto and Sicily. Ginza, synonymous with sober elegance, is an area rich in history that dates back to the Edo period (1603-1867),
The company is based in Bibano di Godega (TV), 50 km north of Venice, and has two other production facilities in Valpolicella and Montalcino.
cultural laboratory of the whole of Japan, which continues to renew itself by transmitting in symbiotic connection with the evolution of deeds, the enthusiasm and ageless charm of Tokyo.
Bottega S.p.A.Bottega S.p.A. it is at the same time a cellar and a distillery, which has a close-knit team of wine experts both in vinification and distillation. of products includes Prosecco and other well-known sparkling wines, the great red wines of Veneto and Tuscany, including Amarone and Brunello di Montalcino, the prized single-variety grappas, the distillates aged in barrique, the fruit-based liqueurs and cream.
Founded in 1977 by Aldo Bottega, who had inherited from his grandfather the passion for the wine world, Bottega is a solid reality, which distributes its products in over 140 countries and is present in the most prestigious airport duty free shops in the world.





He turns geometric research and rigour into the purest visionary aesthetics, combines a range of different languages into a new and intriguing itinerary that represents a one off in the history of art across all ages and continues to thrill the wider public.









Absorbing Modernity: 1914-2014 is the idea of this year’s curator., Rem Koolhaas, and his collaborators At Giardini the exhibit spams from the Russian ironic views to the more pedantic Denmark, to pretty quiet Germany and Switzerland,
while Holland centerpiece Elements of Architecture, is an engaging look behind the elegant facades of international architecture. Beyond the main events Arsenale and the Giardini, many other shows spread art qll around the city There is Sguardi Incrociati a Venezia at Espace Louis Vuitton Venezia, a double Venice by
and the painter, photographer and set designer Mariano Fortuny, 
