Florence will host 2023 Taste with best food & wines Italian excellences.
by Cesare Zucca
From Feb 3-6 2023 at the magnificent Fortezza da Basso Stories of female farming entrepreneurs, from invisibility to women as the protagonists of agriculture. Because women are increasingly choosing to work the land, registering at the Faculty of Agriculture, leading farm business
Also the meaning of fashion for pasta Words and images about the mutual fascination between pasta and fashion, from esthetics to eros and taste. _This is the pasta women are made from! Generations, foods, cultures, latitudes compared. With the participation of a Sfoglina and its tortellini; Xin Ge Liu from Il Gusto Dim Sum; Matilde Pettini animator at Dalla Lola and its pasta with tomato.
_Food to the rhythm of music: sound linked to the world of food and wine How much is our perception of food influenced by sound? We discuss this with journalist and writer Anna Prandoni, a musician, a chef and a sound technician involved in the sound-proofing of restaurants. .
For the English version click here Benvenuti a Copenhagen, Capitale Mondiale dell’Architettura UNESCO. Durante tutto il 2023, per celebrare il design e l’architettura danese. la città ospiterà maxi eventi tra cui l’inaugurazione di nuovi padiglioni portuali e dell’attesissimo museo del bunker sotterraneo Regan Vest. Per gli amanti dell’architettura verranno organizzate visite al Danish Architecture Center e tour guidati alle opere del celebre architetto Jørn Utzon, che ha creato l’Opera House di Sydney. Passato e futuro: la mostra Made in Denmark porta i visitatori alla scoperta della storia dell’architettura danese dall’epoca vichinga , mentre con un rocambolesco salto indietro nel passato, potreme scoprire i maestosi castelli, dove l’autenticità degli esterni e degli interni sono rimasti invariati nel tempo.
I CASTELLI DA VEDERE
Amalienborg Racconta la storia di una delle monarchie più antiche del mondo. Il palazzo , in stile rocoò, risale al 1700 ed è costituito da quattro strutture, residenze reali per regnanti, eredi al trono e ospiti illustri. Si affaccia sulla grandiose piazza dove potrete assistere al quotidiano cambio delle guardie Den Kongelige LivgardeFrederiksborg Splendido palazzo costruito nel 1600 su volere di Re Cristiano IV. SI trova sui tre isolotti dell’affascinante lago sulla parte nord della città, Hillerød. Ospita anche il Museo di Storia Nazionale Danese.
Rosemborg Nel centro di Copenaghen. costruito nel 1606-1607 come residenza estiva per ordine di Cristiano IV. Da oltre 400 anni custodisce i tesori più preziosi di re e regine danesi, trai quali spicca la Corona di Cristiano V, ispirata a quella di Carlomagno e simbolo della monarchia e dello Stato danese.
Frederiksberg Nato come residenza estiva per la famiglia Reale, oggi ospita l’Accademia per Ufficiale dell’Esercito Reale Danese. In sile barocco, impreziosito da giardini curati in ogni minimo dettaglio e da un piccolo gioiello nascosto: la suggestiva Cappella Reale
La Cappella Reale di Frederiksberg
Kronborg Poco distante da Copenhagen, è conosciuto come la casa di Amleto. Qui infatti Shakespeare ha ambientato il suo dramma. Le malelingue dicono che lo scrittore non ci fosse mai stato, ma sarebbe stato un attore in sua compagnia a raccontargli di questa possente fortezza. Ogni giorno, all’improvviso le pareti risuonano delle voci dei personaggi di Amleto, che appaiono, come fantasmi, perfettamente interpretati da bravissimi attori che danno vita alle tragiche vicende del dramma.
Christiansborg Famoso per la sua sala ricoperta da 17 arazzi giganti, che raccontano 1000 anni di storia danese e sede dei ricevimenti ufficiali alla presenza della Regina Margherita, tra un luccichio di uniformi e grandi abiti da serae un protocollo che chiede agli ospiti di arrivare in carrozza.
Sua Maestà la Regina Margrethe, attualmentete la regnante che vanta più anni di regno, è molto amata dal popolo danese. Gli spendidi arazzi sono un regalo dell’industria danese per il suo compleanno nel 1990. Raccontano la storia della Danimarca e del mondo, tra cui l’era vichinga, il medioevo, la monarchia assoluta, la riforma, la seconda guerra mondiale, il presente e persino il futuro. Da buongustaio non ho resistito alla tentazione di scendere nelle mitiche Cucine Reali per scoprire i retroscena di un banchetto ufficiale, curiosare tra le ricette della Regina e ammirare una delle collezioni di stoviglie in rame più grandi d’Europa
Dopo tanto lusso e abbondanza” culinaria” impossibile non avere un certo lalnguorino e alora, alla caccia del piatto che i danesi amano alla follia… tutti a tavola con le “smørrebrød” Sia nei baracchini street food che nelle trattorie più informali o nei ristoranti gourmet, troverete “Sol over Gudhjem” il piatto tipico della cucina danese. Deriva da un pittoresco borgo di pescatori sull’isola di Bornholmm ed è fatto di tartine smørrebrød, cioè fette di pane di segale imburrate e tradizionalmente ricoperte da svariati tipi di toppiing: anguilla, aringa, salmone, gamberetti e altri pesci affumicati oltre a versioni con carne o vegetariane a base di uova accompagnate da ravanelli, cipolla rossa. l’aneto, l’erba cipollina e barbabietole. Non mancano svariate versioni “gourmet” con prosciutto crudo,pomodori secchi e avocado oppure con uova al tegamino e bacon o con gamberetti, salmone e avocado
Dove mangiare il migliore smørrebrødFrk Barners Kaelder Ristorante tipico, senza pretese, con i piatti succulenti della Signora Barner, famosa per le sue aringhe condite con mela, aneto e servite con lardo, capperi e tritato di cipolline da spalmare su pane integrale fatto in casa, il tutto innaffiato da un bicchierino di grappa. Un piatto squisito! E ve lo dice uno che odia grappa e aringhe…
Le-aringhe-di-Frk-Barners-Kaelde-
Ecco la ricetta classica per prepararne una dozzina. Ingredienti
Burro 60 g
Pane di segale 12 fette
Uova 6
Cipolla rossa qualche fettina
Cetriolini sott’aceto 3
Gamberetti 6Preparazione Marinate l’aringa con olio extravergine d’oliva e il succo di limone, sgocciolotela. Tagliate a rondelle la cipolla e a fettine i cetriolini.e disponete il tutto su una fette il pane nero di segale abbondantemente spalmato di burro Cuocete le uova per poi tagliarle a metà. Ultimate guarnendo ogni fetta con: metà uovo sodo, un gamberetto, due fettine di cetriolini, alcune rondelle di cipolla e ornando con rametti di erbe aromatiche a piacere
Dopo un’intensa giornata… rilassatevi in una spa galleggiante Copenhot offre un momento indimenticabile di relax eccezionale. Questo concetto di New Nordic Wellness propone delle installazioni spa all’aperto in un contesto urbano, con acqua di mare pulita e del calore creato dalla legna da ardere. Navigare o risalassarsi con amici in una jacuzzi galleggiante all’aria aperta… la scelta è ampia: bagni caldi all’aperto e saune panoramiche che offrono una meravigliosa vista sul porto e sull’orizzonte
Gente sempre sorridente, educata e serena. Sembra che qui tutti scoprano il segreto della felicità “hygge”, intraducibile parola danese che invita a godersi i piaceri semplici della vita e vivere, da soli o con gli amici, a casa o fuori, momenti speciali e felici.
Una dritta: la Copenhagen Card Utile e preziosa, una vera amica! Sto parlando della Copenhagen Card, un pass che permette di visitare ben 86 musei e attrazioni, utilizzare gratuitamente tutti i mezzi pubblici e beneficiare di sconti su tour, bar e ristoranti. L’ho usata anche per un suggestivo tour dei canali che passa sotti i ponti della città, alcuni bassissimi, occhio alle zuccate…
Di Cesare Zucca Milano, ieri notte il “tout Milan” alla prima di BABYLON al Cinema Teato Odeon Innanzitutto congratulazioni alla Produzione e al PR Tony Aventino per la location: la splendida Sala Uno del leggendario cinema teatro Odeon, una sala storica datata inizi novecento e quindi perfettamente in sintonia con il periodo del film, anche nel red carpet pullulante di starlettes in cerca di visibilità (sembrava di essere un casting per il prossimo Grande Fratello) , pronte, proprio some ai tempi delle glamorose serate hollywoodiane, ad entrare nel circuito con notevole esposizione del proprio corpo.
Per più di 100 anni, Hollywood è stata una fabbrica di storie e spettacoli emozionanti che ci hanno intrattenuto o trasportato in un’altra realtà, Hollywood è stata la terra dei sogni ma anche della distruzione. Il regista Damien Chazelle coglie questa dualità in “Babylon”, un film titanico che usa i suoi eccessi per criticare in modo intelligente e aspro l’industria cinematografica, ma ne riconosce e celebra anche la magia e la capacità di generare emozioni.
Un po’ alla Fellini, un po’ alla Baz Luhrmann, un po’ alla Paul Anderson ( scusate se è poco…) nel catalogare tutto ciò che Hollywood crea e distrugge, Chazelle presta poca attenzione ad alcune delle vittime non passate in un batter d’occhio, l’esempio più lampante della presa della sua audace ambizione che supera la sua portata.
Questo è stato un viaggio fantastico dove Il montaggio, la musica, il ritmo, la recitazione… sono tutti notevoli. Un film di 3 ore e 8 minuti mi è volato in un attimo, Ritmo emozionante ,montaggio brillante, costumi e make up perfetti e un’ipnotizzante scena finale, un elogio alla cinematograifa dai tempoi del film muto fino a oggi,
Nel cast un ccellente Brad Pitt, quasi un Rodolfo Valentino agli ultimi sgoccioli della carriera , un azzeccatissimo Diego Calvas e un gigantesco entourage di star hollywoodiane aprono la porta a una Margo Robbie da Oscar
Babylon , esce il 19 Gennaio ed è da vedere ASSOLUTAMENTE in cinema dal grande schermo e dal suono meraviglioso. Immagini e musica lo meritano……
Il Foyer del Teatro alla Scala. Milano, letteramente a quattro passi dal Teatro all Scala, scopriamo l’ evoluzione del ristorante Il Marchesino aperto dal più grande Maestro della cucina italiana, Gualtiero Marchesi, egregiamente ricordato in un menu dove spicca il suo leggendario “Riso, oro e zafferano” Arredamento contemporaneo, tocchi di rosso che ci riportano alla suntuosa platea del Teatro, soffitti alti, eleganti colonne e personale attento e gradevole. Come un tributo alle note delle opere più famose, nel lounge vengono serviti drink ispirati alla musica, dall’Aida a base di Vodka Belvedere infusa al te Sakura, liquore allo zenzero, shrub di lampone, succo di melograno, bitter afrodisiaco, soda ai frutti rossi e vino rosso, affumicato con spezie afrodisiache al Lago dei cigni con Gin Hendrick’s, succo di lime, liquore St. Germain, sciroppo di agave e basilico. Praticamente, il sublime in un bicchiere… e a tavola. Al timone del ristorante troviamo Marco Amasi con cui ho mi sono intrattenuto per una simpatica chiaccherata.
Marco Amasi
Buongiorno Marco, mi racconta i menu del Foyer? Sia quello di mezzigiorno che in quello serale, ho voluto celebrare la tipica cucina milanese con piatti tradizionali come l’osso buco, i mondeghili e, naturalmente, il risotto allo zafferano, sia nella versione classica che nella presentazione “Oro” creata dal grande Gualtiero Marchesi, che proprio qui deliziava i milanesi, gli stranieri e il pubblico pre e dopo Scala.
Un piatto iconico, probabilmente difficile da realizzare, com’è avvenuto il suo approccio?
“Riso e Oro”: è un “semplice” risotto allo zafferano, tipico milanese, con una foglia d’oro alimentare posta al centro, formando cosi un cerchio e un quadrato, geometrie gastronomiche anni ‘80. La cucina di Marchesi tendeva a celebrare un concetto di semplicità e purezza e trovo che questo risotto non richieda una preparazione molto difficile, l’importante è seguire le regole e proseguire, anche se non nascondo di essere piuttosto intimorito all’idea di rifare un piatto così leggendario…lo confesso, ci ho studiato sopra un bel po’, provato e riprovato a farlo più di una volta…volevo che fosse perfetto…
Con la Scala di fianco, penso che abbiate una clientela davvero internazionale…
Si sopratutto francesi e americani. Anche il mondo arabo apprezza la nostra cucina, all’iinizio con un pizzico di diffidenza, anche perchè i sapori dell’Oriente sono piuttosto diversi dai nostri, ma poi escono escono soddisfatti.
Ravioli di zucca e fois gras, raspadura Lodigiana, caviale di aceto balsamico
Filetto di rombo arrosto, carciofi, patate ratte, salsa olandese
Il tuo primo ricordo in cucina? Senz’altro i ravioli in brodo, classico piatto domenicale di nonna Nadia
Un ricordo di un piatto che ti è molto piaciuto? Agnello al curry in un ristorantino indiano a Londra. Ineguagliabile!
Un piatto per cui ti piace essere ricordato?
Un semplice risotto alla milanese, ne sarei felice…(sorride) magari “semplice” alla maniera di Marchesi…
Chef Amasi ci invita al Foyer. A destra uno dei suoi piatti preferiti: il classico risotto alla Milanese
English version
The Foyer of the Teatro alla Scala. Milan, literally a stone’s throw from the Teatro alla Scala, let’s discover the evolution of the Il Marchesino restaurant opened by the greatest Master of Italian cuisine, Gualtiero Marchesi, admirably remembered in a menu where his legendary “Rice, gold and saffron” stands out
Contemporary furnishings, touches of red that bring us back to the sumptuous theater stalls, high ceilings, elegant columns and attentive and pleasant staff. As a tribute to the notes of the most famous operas, drinks inspired by music are served in the lounge, from Aida based on Belvedere Vodka infused with Sakura tea, ginger liqueur, raspberry shrub, pomegranate juice, aphrodisiac bitters, fruit soda reds and red wine, smoked with aphrodisiac spices at Swan Lake with Hendrick’s Gin, lime juice, St. Germain liqueur, agave syrup and basil. Basically, the sublime in a glass… and at the table. At the helm of the restaurant we find Marco Amasi with whom I had a nice chat.
Marco Amasi
Hello Marco, can you tell me about the Foyer menus? Both at noon and in the evening, I wanted to celebrate typical Milanese cuisine with traditional dishes such as osso bucco, mondeghili and, of course, saffron risotto, both in the classic version and in the “Gold” presentation created by the great Gualtiero Marchesi, who delighted the Milanese, foreigners and the public before and after Scala right here.
An iconic dish, probably difficult to make, how did you approach it? “Riso e Oro”: it is a “simple” risotto with saffron, typical of Milan, with an edible gold leaf placed in the center, thus forming a circle and a square, gastronomic geometries from the 80s. Marchesi’s cuisine tended to celebrate a concept of simplicity and purity and I find that this risotto doesn’t require a very difficult preparation, the important thing is to follow the rules and continue, even if I don’t deny that I am rather intimidated by the idea of redoing such a legendary dish… I confess it , I researched it quite a bit, tried and tried to do it more than once…I wanted it to be perfect…
With La Scala next door, I think you have a truly international clientele… Yes, especially the French and Americans. Even the Arab world appreciates our cuisine, initially with a hint of diffidence, also because the flavors of the Orient are quite different from ours, but then they come out satisfied.
Ravioli di zucca e fois gras, raspadura Lodigiana, caviale di aceto balsamico
Filetto di rombo arrosto, carciofi, patate ratte, salsa olandese
Roasted turbot fillet, artichokes, ratte potatoes, hollandaise sauce Your first memory in the kitchen? Definitely ravioli in broth, Grandma Nadia’s classic Sunday dish A memory of a dish that you really liked? Lamb curry in an Indian restaurant in London. Unrivaled! A dish you like to be remembered for? A simple Milanese risotto, I’d be happy… (smiles) maybe “simple” in the Marchesi way..
The theatrical company I Legnanesi was born in 1949, in an oratory of Legnano, led by late Felice Musazzi. The exclusively male nature of the company is due to an ancient ecclesiastical ban that prevented to women to act with men, so that women’s roles were interpreted by the same male actors in disguise, talking in the Legnanese dialect. The company became famous and performed in mayor theaters, gaining great popularity and winning several awards.
Let’s meet the Colombo Family: Antonio Provasio (who also is director and co-author with Mitia Del Brocco) is the unsikable Teresa, Enrico Darceri (stage and costumes designer) plays the flamboyant Mabilia (a flamboyant spinster eternally hunting for a rich man). Italo Giglioli (a well respected cabaret comedian) is the husband Giovanni, a quite simple man who does not disdain a good glass (or more) of wine.
In their new adventure, seams that fortune finally enters the life of the Colombos: Mabilia just met the son (played by Maicol Trotta) of one of the most powerful families in Italy.
Mabilia is one step away from fulfilling her life’s dream, it will only be enough for her parents to pretend for a few hours what they have never been: rich and powerful! by pretending to be the creators of the succesful frozen fish “Bastoncini Findus” But….
Well , go and check yourself Liberi di Sognare, a show that delivers a great cast, sparkling boys, songs, sumptuous costumes and colorful numbers, that span from an old fashion burlesque diva moment to flowered Van Gogh painting.
Teresa says that dreams are wishes for happiness… and that’s right, everyone sooner or later in life dreams of achieving something that makes us happy, all that escorted by rhythm, laughter and tradition kermesse. Let’ dream the with the Legnanesi.
from left Enrico Dalceri, Antonio Provaso, Italo Giglioli
Liberi di Sognare will perform at Teatro RePower. Milan, till February 19, 2023.
New York, roaring 1920s The Spanish flu epidemic a distant memory, everybody hopes for fresh and uncontaminated future and the action takes place right in the full prohibition, where the underworld is thriving and with it a thick undergrowth of unscrupulous.
The story is accompanied by the contemporaneity of some of the most famous and enthralling pop and rock songs. You will hear hits from international stars such as Abba, Michael Jackson, Freddy Mercury, Prince and also popular Italian Artists as Renato Zero and many others, Here my doubt: was the script written upone thos hits lyrics… or vice versa, the authors found songs with lyrics that could fill in the action?
In both cases, the play ( just 80 minutes, no intermission) gives moments of laugh and thought like the sadly impressive “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones” ( In both cases, the play ( just 80 minutes, no intermission) gives moments of laugh and thought like the sadly impressive “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones” (There was a kid who just like me loved The Beatles and The Rolling Stone) while the backdrop of the stage is lightened with the “rainbow peace” colors Italian TV and movie star Veronica Pivetti is Jenny Talento, florist by day. opium dealer at night, who ends up giving in to the advances of Nino Miseria, a poker player, greatly played by hunk Brian Boccuni,(Pinocchio, Next to Normal)
Veronica Pivetta , Brian Boccuni
The desire to resurrect, after the years of the pandemic, blows passion and Jenny lets herself be drawn into a lost world of crime, sex, love and jealousy, all controlled bythe most feared gangster in the city, Micky Malandrino, played by Christian Ruiz (Priscilla Queen of desert) The colored fumes of the streets of Manhattan,dark glasses, machine guns, fishnet stockings, sparks and songs… they are al there, to bring back a time that is aiming to resurrect .
les chefs étoile, i ristoranti top, la “superburrosa”cucina locale e una ricetta stellata.
(in Italian and English)
La cucina valdostana è quella tipica montanara, gustosa e sostanziosa. Il clima freddo offre patate, rape, porri, cipolle cavoli e verze, fantastici ingredienti per squisite zuppe montanare. I prodotti tipici della Valle d’Aosta raccontano, attraverso il gusto, la storia di un territorio alpino e della sua identità, a cominciare dal riso, probabilmente ereditato dai primi abitanti piemontesi, mentre gli antichi romani hanno introdotto l’orzo.
A tavola , con i prodotti tipici della Val d’Aosta
Formaggi bovinI, caprini e vini Imperdibili, tra le tante specialità della Valle d’Aosta, sono quelle che hanno ottenuto il riconoscimento “Denominazione di Origine Protetta”: il Valle d’Aosta Fromadzo, il Jambon de Bosses e il Vallée d’Aoste Lard d’Arnad e naturalmente la Fontina, divenuta simbolo della Valle d’Aosta, da gustare in abbinamento con i migliori vini locali, tra cui i bianchi Blanc de Morgex et de La Salle, Petite Arvine, Chardonnay, Muller Thurgau,,Chambave Muscat, Muscat Petit Grain, Pinot Gris, Nus Malvoisie, Vasto assortimento di rossi: Torrette, Enfer d’Arvier, Petit Rouge, Chambave Rouge, Donnas, Arnad-Montjovet, Fumin, Cornalin, Mayolet.
Tanto, tanto burro…beh si, una cucIna che proprio “leggerissima” non è… In inverno si gusta il tartiflette, pasticcio di patate cipolle pancetta affumicata e formaggio reblechon. La carne è di scena nella frecacha tortino di carne bovina e patate e nella carbonade, stufato di manzo tagliato a fettine sottili, cotto nel vino, aromi e spezie. La squisita crema di Cogne dolce semiliquido preparato cuocendo latte, panna, tuorli d’uovo, zucchero e cacao amaro.
Fontina superstar
Il formaggio nazionale regna in molti piatti tipici: a strati nella polenta concia irrorata con burro fuso e gratinata in forno oppure come copertura della crespelle, frittatine sottilissime ripiene di prosciutto e ricoperte di fonduta. Nella vapellenentse la troviamo insieme a strati di fette di pane raffermo, passati in teglia, bagnati con il brodo, coperti di burro fuso, una spolverata di cannella e cotti n forno, mentre, in versione cremosa, è la protagonista nell’iconica fonduta, mista a latte e tuorlo d’uovo, e servita calda.
Una fetta di delizioso Fontina
Gli stellati
Le Petit Bellevue, Cogne (1 Stella Michelin) Minuscolo, romantico, speciale: solo sei tavoli e Fabio Iacovone, uno straordinario Chef che affonda le sue radici nella tradizione montanara e mediterranea, in continua ricerca di nuove emozioni senza mai allontanarsi dalla tradizione e dall’uso di ingredienti di primissima qualità.
Fabio Iacovone , al timone de’ Le petit bellevue
Petit Royal, Courmayeur (1 Stella Michelin) Situato nello splendore di Courmayeur, la struttura è uno storico hotel a 5 stelle che vanta una vista mozzafiato sul Monte Bianco. Chef Paolo Griffa, propone le eccellenze della tradizione locale e i prodotti del territorio, in chiave contemporanea e gourmet.
Paolo Griffa al timone del Petit Royal
La nuova Star
Si chiama Filippo Oggioni, legnanese di nascita, ora al timone del Vecchio Ristoro, a Aosta. E’ lui la nuova Stella Michelin 2021. Impossible non “rubargli” la ricetta di uno dei suoi “signature dish” Ravioli di Bollito Misto. “Questo è un piatto, racconta Filippo, che ama coniugare un gusto classicamente delle nostre zone con materia prima valdostana, in modo particolare le carni che usiamo per questa ricetta, che sono appunto i tagli più tradizionali del bollito (alcuni dei quali caduti in disuso, parzialmente, come la cresta di gallo). Sono Ravioli ripieni di 3 differenti salse, serviti poi con un diverso taglio di bollito e brodo di carne.”
Filippo Oggioni ,nuova Stella Michelin della Val d’Aosta ci regala la ricetta del suo piatto top: ravioli di bollito misto
Ingredienti e preparazione SALSA VERDE 60g prezzemolo 15g acciuga 5g aglio 2g peperoncino 1,5g pepe 100ml acqua 40g aceto Sale 60g pane lievito madre
Frullare tutti gli ingredienti fino a ottenere un composto omogeneo.
RIPIENO SENAPE E NOCI 100g mostarda di pere 100g noci sgusciate
Frullare fino a ottenere un composto omogeneo.
BAGNETTO ROSSO 250 g pomodori 4 filetti di acciughe (alici) sott’olio 1 cucchiaio di capperi sott’aceto 2 spicchi di aglio 1 cipolla bianca tritata finemente 5 foglie basilico q.b.prezzemolo 1peperoncino 1/2 bicchiere di aceto (70 ml circa) 1 cucchiaio di olio di oliva q.b.sale
Cuocere in padella per 30 minuti, lentamente a fiamma media, partendo dalla padella fredda. Eliminare l’aglio e cuocere ulteriorimente il composto fino a raggiungere una buona densità. Frullare e setacciare.
LE CARNI Cresta di Gallo Petto di pollo Cotechino Biancostato Lingua
Cuocere come un classico bollito le carni, separatamente; chiarificare e ridurre alla metà il brodo di biancostato, per concentrare i sapori. Formare tre ravioli di salsa verde, due di bagnetto rosso e uno di mostarda. Affiancare ad ogni ravioli un taglio di bollito. Ultimate con prezzemolo fritto e brodo chiarificato di biancostato.
Ottimi e ottimissimi…
Laghetto, Brusson Le Grenier , Saint Vincet La Chandelle, Wood, La Luge, Breud Cervinia Coeur de Bois, Cogne Stefanelli Desk, Aosta Cafè Quinson, Morges Pierre Alexis, Courmayeur
l’incanto di Courmayeur
…e le osterie?
Maison Rosset, Nus Le bon plaisir, Saint Vincet Trattoria di Campagna, Sarre Omens, Verres Baita Ermitage, Courmayeur,
I formaggi valdostani
Ayas, Champoluc Alpe Rebelle, Bionaz Brasserie du BonBec, Les Pertzes, Lou Ressignon, Cogne Da Nando, Al Maniero, Aosta
Aosta
E per finire… un goccio di génépy
Dalla linfa dell’artemisia, un liquore digestivo, profumato e caratteristico.
In Valle d’Aosta la produzione dei distillati di erbe di montagna richiama antiche tradizioni. Le erbe alpine che fioriscono a quote elevate sono note per le proprietà terapeutiche, e comprendono essenze peculiari quali l’artemisia glacialis e l’artemisia weber, componenti base del génépy, il famoso liquore giallo valdostano un “elisir” che si ottiene facendo macerare in alcool, per diversi giorni, la parte migliore delle erbe essiccate.
Le Petit Bellevue, Cogne (1 Michelin Star) Tiny, romantic, special: only six tables and Fabio Iacovone, an extraordinary Chef who has his roots in the mountain and Mediterranean tradition, constantly looking for new emotions without ever straying from tradition and the use of top quality ingredients.
Fabio Iacovone , al timone de’ Le petit bellevue
Petit Royal, Courmayeur (1 Stella Michelin) Located in the splendor of Courmayeur, the property is a historic 5-star hotel boasting breathtaking views of Mont Blanc.Chef Paolo Griffa, offers the excellence of local tradition and local products, in a contemporary and gourmet key.
Paolo Griffa al timone del Petit Royal
Vecchio Ristoro, Aosta. The new Star His name is Filippo Oggioni, born in Legnano, now at the helm of the Vecchio Ristoro, in Aosta. He is the new Michelin Star 2021. Impossible not to “steal” the recipe for one of his “signature dish” Ravioli di Bollito Misto. “This is a dish, says Filippo, who loves to combine a classic taste of our area with raw materials from the Aosta Valley, especially the meats we use for this recipe, which are precisely the most traditional cuts of boiled meat (some of which have fallen into disuse , partially, like the cockscomb). They are ravioli stuffed with 3 different sauces, then served with a different cut of boiled meat and meat broth. “
Filippo Oggioni, the new Michelin Star of Val d’Aosta, gives us the recipe for his top dish: MIXED BOILED RAVIOLI
ingredients and preparation
GREEN SAUCE 60g parsley 15g anchovy 5g garlic 2g chilli 1,5g pepper 100ml water 40g vinegar salt 60g sourdough bread Blend all the ingredients until you get a homogeneous mixture. FILLED WITH MUSTARD AND WALNUTS FILLING 100g pear mustard 100g shelled walnuts Blend until you get a homogeneous mixture. SMALL RED BATH 250 g tomatoes 4 anchovy fillets (anchovies) in oil 1 tablespoon of pickled capers 2 cloves of garlic 1 finely chopped white onion 5 basil leaves q.s. parsley 1 chilli 1/2 glass of vinegar (about 70 ml) 1 tablespoon of olive oil to taste salt Cook in a pan for 30 minutes, slowly over medium heat, starting from the cold pan. Remove the garlic and cook the mixture further until it reaches a good density. Blend and sift. THE MEATS Cockscomb Chicken breast Cotechino Biancostat Tongue Cook the meats as a classic boiled meat, separately; clarify and reduce the steak broth by half to concentrate the flavors. Form three ravioli with green sauce, two with red sauce and one with mustard. Place a cut of boiled meat alongside each ravioli. Ultimate with fried parsley and clarified steak broth.
Great restaurants
Laghetto, Brusson Le Grenier , Saint Vincet La Chandelle, Wood, La Luge, Breud Cervinia Coeur de Bois, Cogne Stefanelli Desk, Aosta Cafè Quinson, Morges Pierre Alexis, Courmayeur
l’incanto di Courmayeur
…e le osterie?
Maison Rosset, Nus Le bon plaisir, Saint Vincet Trattoria di Campagna, Sarre Omens, Verres Baita Ermitage, Courmayeur,
I formaggi valdostani
Ayas, Champoluc Alpe Rebelle, Bionaz Brasserie du BonBec, Les Pertzes, Lou Ressignon, Cogne Da Nando, Al Maniero, Aosta
Aosta
E per finire… un goccio di génépy
Dalla linfa dell’artemisia, un liquore digestivo, profumato e caratteristico.
In the Aosta Valley, the production of mountain herb distillates recalls ancient traditions. The alpine herbs that bloom at high altitudes are known for their therapeutic properties, and include peculiar essences such as artemisia glacialis and artemisia weber, basic components of génépy, the famous Aosta Valley yellow liqueur, an “elixir” that is obtained by macerating in alcohol, for several days, the best part of the dried herbs.
A due passi dalla Stazione Centrale si trova il Mata (ex Manifattura Tabacchi), una delle realtà architettoniche post industriali più significative per la storia del lavoro e dell’economia modenese, che rimanda alla lavorazione del tabacco attiva fin dal Seicento. E’ un museo fuori dal comune che ha ospitato e ospiterà (appena possibile) delle collezioni davvero insolite, come quella delle Cartoline o della Figurine.
Il Museo della Figurina
Una delle location più suggestive è Piazza Santa Maria della Pomposa, con l’omonima Chiesa, la cui suggestiva facciata mantiene parti della costruzione originaria affidata all’illustre prevosto Ludovico Antonio Muratori, grande storico, giurista, letterato, erudito modenese del XVIII secolo che qui fu sepolto.
Chiesa Santa Maria della Pomposa
Proprio davanti alla Chiesa ci aspetta la Trattoria della Pomposa del Re gras, capeggiata dallo Chef Luca Marchini, che ho incontrato e che ci ha ‘svelato’ la sua ricetta di uno dei dolci più famosi al mondo: la zuppa inglese, ovviamente in stile “Pomposa”.
Luca Marchini alla Tratttoria Pomposa
LUCA MARCHINI Toscano di origine, vive a Modena da più di 20 anni, Dopo un’intensa formazione e collaborazione con diversi chef stellati tra cui Bottura e Barberi, nonchè esperienze in Italia e all’estero, realizza a Modena il suo progetto più importante, il ristorante L’Erba del Re che nel 2008 ottiene la stella Michelin. Della cultura gastronomica emiliana e della forte vocazione alla cucina sperimentale ne ha fatto uno stile di vita, un mestiere e un’espressione di crescita personale. “Qui ogni elemento del piatto, sottolinea Marchini ha un’identità riconoscibile, a servizio degli altri ingredienti. L’impegno di ogni “boccone” è di restituire al palato la varietà di sapori in un insieme armonico e calibrato”
Marchini e itradizionali tortellini in brodo di gallina.
Luca crea la Scuola di Cucina Amaltea,pensata per amatori e progetti di team building aziendali e apre, proprio di fianco al suo ristorante, un nuovo locale: la Trattoria Pomposa al Re Gras, con un menu che vuole rendere omaggio alle eccellenze della cucina modenese. Una semplice locanda, accessibile nei prezzi e essenziale nell’arredamento che ricorda i locali di un tempo. a cominciare dagli utensili di cucina appesi sui muri.
Nel menu ritoviamo alcuni piatti poveri della cucina contadina come la paneda, densa zuppa di pane, cibi storici come il friggione, una sostanziosa salsa a base di peperoni la cui ricetta originale viene addirittura conservata presso la Camera di Commercio di Bologna. Non mancano i calzagatti di polenta e fagioli, un’antica, e quasi scomparsa, specialità deile nonne modenesi.
lLa ‘paneda’ : la tradizione emiliana si rinnona nei piatti della Trattoria Pomposa
E poi i piatti della tradizione, come il bollito misto con la classica salsa verde e giardiniera, gli immancabili tortellini in brodo di gallina e i ravioli verdi con crescenza, burro, menta e un’abbondante pioggia di parmigiano reggiano. Non poteva mancare uno dei dolci più classici: la zuppa inglese. Ecco la sua ricetta
ZUPPA INGLESE DELLA TRATTORIA POMPOSA AL RE GRAS
La Zuppa Inglese di Luca Marchini
Ingredienti per la crema pasticcera: 400 gr di latte, 5 tuorli, 120 gr di zucchero, 40 gr di fecola; (per i savoiardi) 4 tuorli, 80 gr di zucchero, 4 albumi, 20 gr di zucchero a velo, 100 gr di farina; cioccolato fondente, alkermes. Per i savoiardi: montare i tuorli con lo zucchero, montare gli albumi con lo zucchero a velo. Unire i due composti aggiungendo la farina. Per la crema pasticcera: unire lo zucchero, la fecola e i tuorli, aggiungere il latte appena riscaldato e sul fuoco mescolare finchè non arriva ad ebollizione. Continuare per un paio di minuti. Per la crema pasticcera al cioccolato aggiungere poco latte e la cioccolata fondente a scaglie. Totale ingredienti: savoiardi, cioccolato fondente, alkermes, (per la crema pasticcera) 500 gr di latte tiepido, 6 tuorli, 120 gr di zucchero, 50 di farina. Procedimento Fare la crema pasticcera lasciandola sobbollire a lungo, dividerla a metà ed inserire la cioccolata fondente e poco latte per riequilibrare la densità. Riscaldare l’alkermes diluito con acqua, immergere velocemente i savoiardi, doferare uno stampo, inserire alternata la crema al cioccolato e quella pasticcera. Chiudere con i savoiardi.
Padova. Oggi incontriamo il pasticcere Luigi Biasetto eletto “Campione del Mondo 1997” Nasce a Bruxelles, la città del cioccolato, si diploma Mâitre Pâtissier Chocolatier. collabora con Wittamer, fornitore ufficiale dei reali del Belgio, arriva in Italia, a Mestre. Nel 1997 la sua “Torta Sette Veli” gli vale il premio come “miglior pasticcere del mondo”. Le sue pasticcerie sono a Padova e Udine, i suoi dolci sono famosi in tutto il mondo.
Maestro, dove le piace passare un weekend? Ora, con il Covid, è piu prudente restare in casa, Spero di riprendere i miei weekend quando i tempi saranno tornati alla normalità. Amo i posti dove ci si sente amati, dove c’è cura del dettaglio, dove occhi e cervello sono appagati, quindi l’italia. Si, devo dire che le mie destinazioni preferite sono italiane, città di storia, d’arte e ottima gastronomia e buon vino … mi piace lo champagne, ma bevo bollicine italiane. Qualche destinazione italiana che le è particolarmente piaciuta ? Ho amato tanto il Resort Verdura Rocco Forte, situato in una meravigliosa valle sulla costa meridionale della Sicilia e circondato da rigogliosi aranceti e uliveti. Ho trovato grande senso di ospitalità e cura del dettaglio. Quando ci sono andato, mia figlia Maria Laura era piccola e in cameria ha trovato, giochi, matite, passatempi adatti alla sua età.. Penso che sia un modo per farci sentire spontaneamente benvenuti.
Resort Verdura Rocco Forte, Sicilia
Che auto guida? Una Volvo, efficIente e sicura. Ho percorso una valanga di chilometri, la guida mi rilassa, però sono costantemente al telefono, essere in macchina con me… è noiosissimo. Cucina a casa ? Raramente, tranne un periodo in cui mia moglie Sandra aveva una gamba ingessata. Si era rotta lo stinco e, secondo me, il mio modo migliore di sdrammatizzare era cucinarle proprio un piatto di stinco bollito, una specialità tedesca che le ho riproposto in mille modi…a bassa temperatura, in brodo, al forno…
la pasticceria di Padova
Il suo piatto forte come chef casalingo? (Sorride) Chef casalingo ma sempre “pasticcere”… devo dire che la pasticceria entra anche nella cucina di casa. Dagli spaghettini con pistaccio di Bronte, pomodoro confit e pinoli tostati al ‘mio’ risotto di brodo di cacao … Restiamo a casa sua,. Sempre e mai nel suo frigorifero… Sempre: diversi tipi di burro, per le mie sperimentazioni. Mai: una pizza surgelata.
I meravigliosi macaron del “Maestro”
Il suo primo ricordo in cucina? Alle 7 del mattimo… al mio risveglio : il profumo del ragu di nonna Cesira, bravissima cuoca e fedele custode della cucina veneta. E’ un bellissimo ricordo, ed è bello, specialmente in questo triste momento, dimenticare per un attimo la realtà e tuffarsi nei ricordi alla ricerca di serenità, certezza e sicurezza,
“Macaron”il libro di Luigi Biasetto, un viaggio straordinario, tra dolce e salato, alla scoperta di un protagonista assoluto della pasticceria del futuro.
Grazie alla sua “Torta 7 veli” e’ stato eletto “Miglior Pasticcere del Mondo”: un consiglio a chi ancora non lo è diventato? L’importanza della competizione con se stessi, ben sapendo che per crescere bisogna accettare le proprie debolezze e saper riconoscere il valore di un fallimento o di un insuccesso. E’ indispensabile liberarsi di ogni condizionamento che spesso si trasforma in paura, il più grande ostacolo per la nostra crescita.
Una creazioe di Biasetto
Eros e cibo: combinazione secolare. Qual è un dolce erotico? Un dolce che sappia coinvolgere e appagare i sensi, che abbia un aspetto intrigante, accattivante stimolante e elegante. Sbaglio o allude alla sua famosa “Torta 7 veli”? Si, un dolce dall’apparenza sensuale, dal gusto che ricorda sensazioni di calore, al tatto che varia come le sue consistenze. Anche l’udito… ha mai provato a chiudere gli occhi e sentire lo scricchiolio di una noci pralinata? Musica! Io poi che sono nato a Bruxelle, dove la pralina fa parte del mio DNA, semplice coerenza…
“Torta 7 veli”
Cos’è per lei la coerenza? Pensare a una cosa, dirla e farla.
La pasticceria del Maestro
La ricetta del dolce di Luigi Biasetto ci “svelerà” un meraviglioso monte innevato ripieno di castagne… Avete già l’acquolina in bocca?
MONTE BIANCO
Il ‘Monte Bianco’ firmato da Luigi Biasetto
Per 6/8 persone
Esecuzione Per la meringa francese: montare in planetaria 3 albumi d’uovo, aggiungendo piano piano mentre monta 90 g di zucchero semolato. Quando sarà completamente sciolto lo zucchero incorporare con l’aiuto di una marisa 90 g di zucchero a velo. Utilizzando una tasca da pasticceria con bocchetta liscia nr 12 su un foglio di carta da forno a distanza regolare formare delle spirali piatte di 6 cm di diametro per uno spessore di 1 cm. Cuocere in forno preriscaldato a 110°C per 60 minuti e lasciar raffreddare. Nel frattempo preparare il biscuit joconde (vedi Opera) e con una tasca da pasticceria con bocchetta liscia nr 12 fare dei dischi del diametro di 5 cm. Cuocerli in forno preriscaldato a 250°C per 6 minuti. Per la farcitura: montare 200 g di panna con 80 g di mascarpone e 20 g di sciroppo di marron glacé. Mettere la crema in tasca da pasticceria e conservare in frigorifero. A questo punto sgocciolare alcuni marron glacé (uno per persona) e preparare la crema ai marroni. Per la bagna al rhum: in un piccolo contenitore sciogliere 50 g di zucchero con 50 g di acqua bollente e aggiungere 50 g di rhum. Preservare fino al momento della farcitura. Per la crema ai marroni: montare 150 g di pasta di marron glacé (si può fare anche con crema di castagne) con 10 g di rhum e 150 g di burro a pomata e metterla in una tasca da pasticceria con bocchetta rigata da delizia. Montaggio: inzuppare leggermente i biscuit joconde. Fare una spirale di panna sopra ai biscuit e schiacciare un disco di meringa sulla panna per farla aderire. Formare una cupola di panna sopra alla meringa e distribuire qualche pezzo di marron glacè. Ripetere l’operazione con la panna e i marron glacé integrando anche qualche pezzo di meringa e facendo in modo di formare una montagnola liscia il più possibile (ritoccandola se necessario con una spatola). Lasciar indurire per un’ora in congelatore. Tolte dal congelatore ricoprire tutta la tortina con una spirale continua dal basso verso l’alto con la crema ai marroni preparata in precedenza. Spolverare con un po’ di zucchero a velo e qualche goccia di cacao e decorare a piacere, in questo caso ho deciso di mettere qualche foglia di lingue di gatto per ricordare l’autunno. Chiusura con suggerimenti Consiglio di lasciarla maturare per alcune ore prima di servire. In torta grande il taglio diventa un momento di condivisione e di allegria.
Cesare Zucca Travel, food & lifestyle.Milanese di nascita, vive tra New York, Milano e il resto del mondo. Per WEEKEND PREMIUM fotografa e racconta città, culture, stili di vita e scopre delizie gastronomiche sia tradizionali che innovative. Incontra e intervista top chefs di tutto il mondo, ‘ruba’ le loro ricette e vi racconta il tutto nel suo blog, in stile ‘Turista non Turista’
Buongiorno Bruno, qual è a prima cosa che fai al tuo risveglio al mattino? MI sveglio e non m’importa se fuori fa caldo o freddo, se c’è pioggia o sole, vento o neve. Cerco di cogliere la bellezza di quello che sono al mio risveglio: un uomo libero, dallo spirito indipendente e sincero, un uomo che non è mai sceso a compromessi e che ha sempre raccontato quello che è nella propria vita. Per me ogni giorno è sempre più buono di quello precedente. Il domani è pieno di aspettative e di emozioni, l’oggi è bello ma mi piace pensare che il giorno che deve arrivare possa esserlo di più. Un domani ancora più buono…( sorride) beh, potrebbe essere un buon titolo di un libro…
In un’intervista hai detto “Non cerco moglie, le donne vanno e vengono”… Sono cresciuto in una casa dove i miei genitori non erano sempre presenti, ho grande rispetto della famiglia, ma con la vita che ho fatto è stato difficile metterne su una. Ho iniziato a 17 anni a girare fuori casa, ora ne ho 57 e a casa ci devo ancora tornare. Con questi ritmi penso che sia impossibile essere un buon marito e crescere i figli in un certo modo, io sono uno che al sabato pomeriggio vorrebbe portare il figlio al catechismo o giocare a pallone nel cortile dell’oratorio.
Hai anche detto che vorresti un figlio prima dei tuoi 60 Ah beh, allora ho ancora tre anni di tempo…Scherzi a parte, penso che un figlio debba stare con un padre giovane, anche se mi sento un trentenne. Incoraggeresti tuo figlio a diventare Chef? Uno deve fare quello che si sente. Questo è un lavoro che ti prende anima e corpo. Ho sacrificato la mia vita e la mia famiglia, ed è stata una corsa incontrollabile, irrefrenabile, senza tempo. Proprio ieri mi ha telefonato una mia nipotina e mi ha detto ‘”Zio, ho preso la patente” Sono rimasto scioccato…per me era ancora una bimba.
Detesti… Detesto certi giornalisti che vogliono entrare nel profondo del mio io e scovare quello che c’è nell’anima di Barbieri. Lo si deve capire standomi vicino, parlandomi. Insomma: intuire senza chiedere. La ricetta di oggi? Un mio cavallo di battaglia: la Coppa Macchiavelli. Qualcuno l’ha definita “un volo acrobatico di apocalittica dolcezza’… Fatemi sapere.
COPPA MACCHIAVELLI Ingredienti per 4 persone: 500 cl di latte 200 gr di tuorli d’uovo 150 gr di zucchero 50 gr di amido di mais 1 baccello di vaniglia Bourbon 1 limone da grattugiare biologico
Per la salsa di ciliegie e frutti di bosco: 1 l di lambrusco 200 gr di zucchero di canna 300 gr di ciliegie snocciolate 300 gr di frutti di bosco 1 foglia di alloro Un sacchetto in stoffa da infusione di spezie (cardamomo, chiodi di garofano, anice stellato, pepe nero in grani, fave di tonka) 2 fette di arancia
Procedimento: Aprile la bacca di vaniglia, grattare tutta la polpa e aggiungerla al latte. Portare a bollore inserendo anche la stecca di vaniglia e il limone grattugiato (poi verrà filtrata), a parte unire in una bacinella a secco lo zucchero con l’amico di Mais. Aggiungere i tuorli d’uovo al mix zucchero e amido, mescolare il tutto con una frusta. Filtrare il latte, unirlo al composto di tuorli e riportare il tutto nella casseruola e continuare la cottura. Terminata la cottura, farla raffreddare o in abbattitore oppure in una vasca capiente. Appena raffreddata porla in un sac a poche. A parte unire in una casseruola capiente il lambrusco con lo zucchero di canna, l’alloro, il sacchetto di spezie e le fette di arancia. Fare ridurre il tutto. Quando avremo raggiunto una consistenza quasi sciropposa, aggiungervi le ciliegie e i frutti di bosco. Continuare la cottura. Tutta la frutta dovrà risultare appassita. Formare con il gelato alla vaniglia delle palle, 1 a pozione.
Presentazione: Porre la crema pasticciera in 4 ciotole, sovrapporvi il gelato e nappare con la glassa sciroppata alle ciliegie e frutti di bosco. Guarnire con cime di menta e zucchero di vanigliato.
Brema, Germania ,Il dolce tradizionale è il Bremer Klaben, una specie di panettone al cardamomo. Davvero buono e non difficile da realizzare, rigorosamente preparato un giorno prima e lasciato raffreddare, perchè non va servito caldo. Gran finale: un’innaffiatina di vin santo, o una spruzzatina di rum. Volete la ricetta?
BREMER KLABEN INGREDIENTI: 450 gr di uvetta 150 gr circa di rum 125 gr latte tiepido 1 cubotto di lievito di birra 50 gr zucchero 1 cucchiaino di sale 500 gr farina 250 gr burro 1 bustina di vanillina 100 gr di arancia candita 100 gr di cedro candito la buccia grattugiata di 1 limone 1 cucchiaino di polvere di cardamomo macinato 200 gr mandorle tagliuzzate PROCEDIMENTO Lavate le uvette e mettetele a mollo nel rum. Mescolate il latte intiepidito con il lievito e un cucchiaio di zucchero. Lasciate riposare Mescolate la farina, lo zucchero e il sale, e unirli al latte e lievito. Aggiungete anche il burro a pezzettoni e impastare Coprite l’impasto per 20 minuti impastate dentro l’uvetta con tutto il liquido rimasto, i canditi, la buccia grattuggiata del limone, il cardamomo, le mandorle e la vanilllina. Ricoprite e far riposare per altri 40 minuti. Mettele in una teglia mburrata, coprite con un foglio di carta da forno e infornate a 200 gradi r Dopo 30-40 minuti, la carta e fate continuare a cuocere 30-40 min a 180 gradi. Fate raffreddare e uscitelo il giorno dopo.
ENGLISH VERSION
The traditional dessert is Bremer Klaben, a kind of cardamom panettone. Really good and not difficult to make, rigorously prepared one day in advance and left to cool, because it should not be served hot. Grand finale: a sprinkling of vin santo, or a sprinkle of rum. Do you want the recipe?
BREMER KLABEN.
INGREDIENTS: 450 grams of raisins About 150 grams of rum 125 gr lukewarm milk 1 cube of brewer’s yeast 50 gr sugar 1 teaspoon of salt 500 gr flour 250 gr butter 1 sachet of vanillin 100 gr of candied orange 100 gr of candied citron the grated rind of 1 lemon 1 teaspoon of ground cardamom powder 200 gr chopped almonds
METHOD:
Wash the raisins and soak them in rum. Mix the warmed milk with the yeast and a spoonful of sugar. Let it sit Mix the flour, sugar and salt, and combine them with the milk and yeast. Also add the butter into chunks and knead Cover the dough for 20 minutes mix the raisins with all the remaining liquid, the candied fruit, the grated lemon peel, the cardamom, the almonds and the vanilla. Cover and let it rest for another 40 minutes. Put them in a buttered pan, cover with a sheet of parchment paper and bake at 200 degrees r After 30-40 minutes, the paper and continue to cook 30-40 minutes at 180 degrees. Let it cool, take it out the next day and serve,
( talian and english versions) L’ICONICA E MERAVIGLIOSA TORTA SACHER
di Cesare Zucca Impossibile lasciare Vienna senza aver visitato il Cafè Sacher per gustatare una fetta di Torta Sacher, orgoglio nazionale, dolce simbolo della città e forse la torta al cioccolato più famosa del mondo…. Fu inventata nel 1832 dall’allora sedicenne Franz Sacher per il principe Klemens von Metternich e da allora ha conquistato il mondo. Da degustare con un caffè, un the o con un buon vino locale. Abbiamo scoperto la ricetta di Ernst Knam, uno dei Maestri Pasticceri più conosciuti e ve la raccontiamo .
Ernst Knam e gli ingredienti della “sua” Torta Sacher. (Foto Courtesy Facebook )
TORTA SACHER
Ingredienti 75 gr. cioccolato fondente a pezzetti 65 gr. burro 20 gr. zucchero a velo qb un pizzico di vaniglia in polvere 3 uova 90 gr. zucchero semolato 65 gr. farina 00 250 gr. crema ganache 150gr. confettura di albicocche qb burro e farina per lo stampo Ingredienti per la ganache 250 ml. panna liquida 375 gr. cioccolato fondente in pastiglie o a pezzetti Preparazione Versate la panna in una casseruola e mettetela a scaldare sul fuoco. Portatela in ebollizione, poi aggiungete il cioccolato fondente. Mescolate accuratamente con un cucchiaio di legno, finché il cioccolato non si sarà completamente sciolto e ben amalgamato con la panna. Raccogliete il cioccolato fondente in una ciotola; quindi fatelo fondere a bagnomaria. Intanto, in una terrina, montate con una frusta il burro con lo zucchero a velo, il sale e la vaniglia. Quando il composto é ben amalgamato, unisci un po’ alla volta i tuorli leggermente sbattuti, mescolate e aggiungete il cioccolato fuso. A parte, in una ciotola ampia, montate a neve con una frusta gli albumi insieme allo zucchero e uniteli delicatamente all’impasto. Mescolate con cura fino ad ottenere un impasto omogeneo. Versate il tutto in uno stampo imburrato e infarinato del diametro di circa 22-24 cm e ponete nel forno preriscaldato a 170°C per 35-40 minuti. Sfornare la torta e lasciatela raffreddare; quindi toglietela dallo stampo, capovolgendola delicatamente. Tagliatela a metà in senso orizzontale con un coltello sottile, a sega, in modo da ottenere 2 dischi. Preparare ora la ganache. Portate a bollore la panna in un pentolino e versarvi il cioccolato tritato o in pastiglie, amalgamare con una frusta sino a quando la ganache non sarà del tutto emulsionata. Con una spatola stendetene uno strato sul primo disco e chiudete la torta con il secondo disco. Spalmate la confettura su tutta la superficie della torta; quindi ricoprite il dolce con la rimanente ganache. Mettete in frigorifero per 20 minuti finché la glassa non si solidifica.
CIOCCOLATO… DOVUNQUE! Visto che siete lì…. perchè non godersi un momento davvero indimenticable… Nella Sacher Spa godete di coccole per il corpo e l’anima , grazie ai trattamenti che combinano gli ingredienti più preziosi della fava di cacao per un piacere esclusivo e per il massimo del benessere. Nei trattamenti viene utilizzata una gamma di prodotti teneri, cremosi e profumati: la linea Time to Chocolate®, pensata per addolcire l’anima e nutrire la pelle, lasciandola più morbida e levigata che mai. Ricchi di effetti nutrienti e vitali, i prodotti sono la ricreazione ideale per la pelle delle clienti. La cura cremosa al cioccolato, in particolare il burro di cacao, fornisce risultati immediati, una pelle più soda e garantisce un aspetto radioso con un effetto duraturo.
English vesrion
THE ICONIC AND WONDERFUL SACHER CAKE
It is impossible to leave Vienna without visiting the Cafè Sacher to enjoy a slice of the Sacher cake, national pride, sweet symbol of the city and perhaps the most famous chocolate cake in the world. .
. It was created in 1832 by the then 16-year-old Franz Sacher for Prince Klemens von Metternich and has since conquered the world. To be enjoyed with a coffee, a tea or a good local wine. We have discovered the recipe of Ernst Knam, one of the best known Master Pastry Chefs and we will tell you about it.
Ernst Knam e gli ingredienti della “sua” Torta Sacher. (Foto Courtesy Facebook )
SACHER TORTE RECIPE
Ingredients 75 g. chopped dark chocolate 65 g. butter 20 g. powdered sugar a pinch of vanilla powder to taste 3 eggs 90 g. caster sugar 65 g. flour 00 250 g. Ganache cream 150gr. Apricot jam to taste butter and flour for the mould Ingredients for the ganache 250ml. liquid cream 375 g. dark chocolate in pellets or pieces Preparation Pour the cream into a saucepan and heat it over the heat. Bring to the boil, then add the dark chocolate. Mix thoroughly with a wooden spoon until the chocolate has completely melted and well blended with the cream. Collect the dark chocolate in a bowl; then let it melt in a water bath. Meanwhile, in a bowl, whip the butter with the icing sugar, salt and vanilla with a whisk. When the mixture is well blended, add the lightly beaten egg yolks a little at a time, mix and add the melted chocolate. Separately, in a large bowl, whip the egg whites with a whisk until stiff together with the sugar and gently fold them into the mixture. Mix carefully until a homogeneous mixture is obtained. Pour everything into a buttered and floured mold with a diameter of about 22-24 cm and place in the preheated oven at 170°C for 35-40 minutes. Take the cake out of the oven and let it cool; then remove it from the mold, gently turning it upside down. Cut it in half horizontally with a thin, saw-like knife, in order to obtain 2 discs. Now prepare the ganache. Bring the cream to the boil in a saucepan and pour in the chopped chocolate or in tablets, mix with a whisk until the ganache is completely emulsified. With a spatula, spread a layer of it on the first disc and close the cake with the second disc. Spread the jam over the entire surface of the cake; then cover the dessert with the remaining ganache. Refrigerate for 20 minutes until the glaze sets.
The Sale delle Arti located in the magnificent Reggia di Venaria in Turin, Italy, is hosting the exhibition LA FRAGILITA’ DELLA BELLEZZA (The fragility of beauty) that covers almost 40 centuries with 212 restored masterpieces including Titian, Van Dyck, Morandi, Burri and Twombly.
The exhibition itinerary is organized according to a chronological / thematic logic that focuses on the fragility of our heritage.and ends significantly with a room dedicated to works damaged by the earthquake.
You will be able to see the frescoes of the Tomb of Henib, from the Egyptian Museum of Turin; the precious Head of Basel, from the National Archaeological Museum of Reggio Calabria; the Portrait of Caterina Balbi Durazzo by Anton Van Dyck, from the Royal Palace of Genoa, St. Jerome of Tiziano, from the Pinacoteca di Brera, to 17th century painted Harpsichord, from the National Musical Instruments Museum. Rome.
Several informative meetings on the restoration and a series of educational workshops will be organized by the Educational Services of La Venaria Reale and the Conservation and Restoration Center.
Sale delle Arti, Reggia di Venaria, Turin. From March 28th till September 16th, 2018 To know more about this majestic exhibit click here
Si intitola CUORE, TESTA, PANCIA filosofia di un lucano , il nuovo libro dello Chef Stellato Vitantonio Lombardo
Il libro è un inno alla sua passione, la cucina, alla vita, all’amore,alle origini, alla cultura gastronomica italiana e alle sue materie prime eccellenti.Un libro sognato per essere utilizzato, sottolineato e ‘mangiato’, dove i suoi piattidiventano un’espressione del suo linguaggio, un racconto dettagliato della sua vitaucano di origine. Il suo è stato un viaggio con illustri maestrii come Paolo Teverini, Gianfranco Vissani e Fabio Barbaglini. Amante del suo territorio,ha voluto ridare vita ad una grotta abbandonata per proporre due menu :“Frammenti, cucina della nostra storia e “Battiti, piatti in continua evoluzione”
Lo chef stellato Vitantonio Lombardo
Vitantonio, cuoco, oste e chef, ha trasformato la sua più grandepassione in lavoro, e ora si diverte a cucinare come quando era alle prime armi, ma sedendosi tra le stelle dell’Alta Cucina internazionale. .
Con sè ha portato lericette della tradizione apprese dalla nonna, la cuoca della famiglia. Ha avuto così la possibilità di crescere nelle cucine dei più straordinari professionisti, come Davide Scabin e Paolo Teverini. Dal 2018 è tornato nella sua Lucania, a Matera, e ha aperto il suo Vitantonio Lombardo Ristorante.
Dalla cucina di Chef Vitantonio
CalaMarro Una delle tante ricette che scoprirete nel libro Calamaro, Cazzomarro, Carciofi e Liquirizia
Arrivano dalla Langhe ,,, carto , solo le superlative nocciole , le creme di nocciole della Famiglia Robaldo. che a Crevanzana coltivano queste eccellenze italiane.
Ohhhh… spice it up ! La crema di peperoncino per accendere i vostri piatti , il nome del sito è tuttoun programma…. www.surianomaisenza.it
Olio soraffino: estratto a freddo in Sicilia nella Valle del Belice. Azienda Agricola Calissena Partanna, TP
“Isis” in greco significa uguale ,,, e questi chicchi ne confemano la prerogativa: tutti calibrati in peso , misura e quindi tempi di cottura,,,, paradiso per gli Chef….date un’occhiata: http://campodelloste.it/i-nostri-prodotti/
Proprio come la preparava la nostra bisnonna Manuelina, perché è proprio qui che è nata la Focaccia di Recco col formaggio, La potete gustare a Recco , Genova, Santa Marrgherita , Milano ,,, e anche a casa votra…. La Focaccia Manuelina Home edition si può trovare nella nostra piattaforma Delivery Manuelina a casa tua con consegna da Sestri Levante e Sestri Ponente e da qualche giorno anche nei supermercati Basko di Genova e provincia e nei supermercati Coop della Liguria. e presto anche in altre città….
Oca superstar! Uova da Oscar… e salamino morbido e intrigante … Le oche della Azienda Agricola Madonnina non deludono mai ! www.quackitalia.com
DOLCISSIMO NATALE
Dolcetti storici: Ricci alla Carruba . con mandorle Sicilia, zucchero di canna, albume, farina e sciroppo di carruba, miele , buccia d’arancia , Semplicità e squisitezza…Sono di Aruci, a Rosolino ( SR) www.aruci.it
La tradizione continua. La nonna ci prepara il dolce tipico friulano , la gubana, Ogni chicco d’uva viene mondato prima di essere messo a bagno nella grappa. E nessun frammento di guscio di noce può scappare al suo occhio attento. La fretta, qui, non serve a nulla: dal tempo scandito dalle lente lievitazioni nascono i prodotti della tradizione. www.gubanadellanonna.com
“giuggiulena” tradizionale torrone di sesamo, un classico della tradizione dolciaria siciliana, proposto da Aruci , http://www.aruci.it
Restiamo in Sicilia, le squisite mezze lune di arancia candita . ricoperte di cioccolato, Nome azzeccato: Orange Moon www.orangemoon.it/en/
Sempre di Orange Moon e sempre di mandorle questi pasticcino che si chiama Ortigia
NON POTEVA MANCARE IL PANETTONE: NE HO SCELTI 2 DAVVERO GOURMET
Lo smaliante sorriso di Angelo Di Masso … diventerà il vostro , dopo aver assagiato questo profumatissimo panettone , tradizionale e squisito. www.dimassoscanno.it
Un panettone che potrbbe piacere all’Imperatrice Sissi , è infatti ispirato alla classica Torta Sacher viennese, con impasto al cioccolato , gocce di cioccolato fondente e albicocche semicandite . La proposta è firmata Beatrive Volta.www.pasticceriacomeunavolta.it
…*** A questo punto…. non mi resta che augurarvi …***